PER PROMUOVERE LA MEMORIA DELLE DUE GIOVANI VITTIME INNOCENTI UCCISE DALLA CAMORRA A PIANURA IL 10 AGOSTO 2000

comunicato stampa pianura gigi e paolo antiracket

WORKSHOP ANTIRACKET E ANTIUSURA DI SOS IMPRESA RETE PER LA LEGALITÀ

TERZA EDIZIONE  

«È una storia odiosa – evidenzia Gigi Cuomo di Sos Impresa – Ringraziamole forze dell’ordine e la magistratura per le dure pene inflitte. Questo processo dimostra in modo evidente che quando si denunciano in un’aula di tribunale gli usurai e gli estorsori, alla fine le condanne severe arrivano e ci si libera finalmente dal giogo criminale di questi personaggi».

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Racket e usura: online la piattaforma per le istanze delle vittime

http://www.ilquotidianodellapa.it/_contents/news/2016/giugno/1465893553973.html

ministero_dellinterno

Il portale nazionale https://antiracketusura.interno.gov.it permetterà di velocizzare il riconoscimento dei benefici economici alle vittime di estorsione ed usura.

Presentato in prefettura a Palermo un portale nazionalehttps://antiracketusura.interno.gov.it per velocizzare il riconoscimento dei benefici economici alle vittime di estorsione ed usura.

Per il viceministro dell’Interno Bubbico «E’ importante rilanciare la cultura della legalità, segnalare con maggiore forza l’attenzione delle istituzioni ma anche il protagonismo delle associazioni. Dobbiamo liberarci, e liberare in modo particolare il Mezzogiorno, dal condizionamento criminale. Le vittime vanno convinte a denunciare attraverso l’esempio e l’associazionismo».

Un progetto digitale avviato dal commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, Santi Giuffrè, con la collaborazione della concessionaria servizi assicurativi pubblici spa (Consap), e dell’ufficio “Innovazione Tecnologica” del ministero dell’Interno.

«Questa piattaforma mette in rete tutte le prefetture d’Italia – ha sottolineato Giuffrè – una rete unica di dialogo tra gli uffici e il commissario. Il cittadino, così collegandosi al portale in tutto il Paese, potrà presentare l’istanza che prima presentava in prefettura, tramite pec. Uno strumento che contribuirà a standardizzare, velocizzare e rendere trasparente tutto l’iter».

Il sistema è costituito da due parti: un portale informatico delle domande inoltrate dalle vittime e una piattaforma elettronica di gestione delle relative istruttorie, con ogni fase procedurale puntualmente “tracciata”.

Hanno partecipato all’evento il prefetto di Palermo, Antonella De Miro,  il procuratore aggiunto di Palermo Dino Petralia, i prefetti della regione, rappresentanti del ministero dell’Interno, della Consap, delle forze dell’ordine e di associazioni antiracket e antiusura.

Il portale delle domande

Fonte: Ministero dell’Interno, comunicato del 13 giugno 2016

Paolo Romani

(14 giugno 2016)

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AFRAGOLA SOTTO IL TERRORE DELLE BOMBE – SOS IMPRESA ACCANTO AI COMMERCIANTI ONESTI

AFRAGOLA NUCLEO ANTIRACKET
AFRAGOLA LOTTA PER EREDITA MOCCIAAFRAGOLA TRE BOMBE CUOMO NON FEREMERANNO CORAGGIO 16 05 2014

A PIANURA – LA VILLA DEI BOSS DIVENTA LA CASA DEL GIOVANE

CORRIERE DI PIANURA DIC 2013 CORRIERE DI PIANURA DIC 2013 3 CORRIERE DI PIANURA DIC 2013 4

PIANURA, BLITZ NEI FORTINI DEI BOSS: 22 ARRESTI

PIANURA BLITZ 22 ARRESTI 06 07 2013

ILMATTINO 06 07 2013 pagina 45

USURA, SCOPPIA IL CASO DEI “PENTITI DELLA DENUNCIA”

L’allarme di Cuomo (Sos Impresa): imprenditori ‘abbandonati’, rischio sfiducia nelle istituzioni

USURA I PENTITI DELLA DENUNCIA 25 05 2013USURA I PENTITI DELLA DENUNCIA 25 05 2013 Leggi il resto dell’articolo

Racket e usura, il Vomero torna sotto assedio – I clan decimati dagli arresti si riorganizzano: in giro gli «esattori» del pizzo. Ma nessuno denuncia

«Vuoi il prestito? Firma la cessione» La camorra alla conquista dei negozi

RACKET E USURA AL VOMERO

ILMATTINO NORD 16 05 2013 RACKET AL VOMEROILMATTINO NORD 16 05 2013 PAGINA 44ILMATTINO NORD 16 05 2013 RACKET AL VOMERO

ILMATTINO NORD 16 05 2013 PAGINA 44

BACOLI: Cantiere di legalità, uniti Comune e imprese

cantiere della legalità a Bacoli

cantiere della legalità a Bacoli

POZZUOLI- DOPO 18 MESI ARRIVA IL LIETO FINE PER GLI ABITANTI DI VIA DOMIZIANA 90

Cacciapuoti Pozzuoli Magazine

Mobilificio Cacciapuoti a Pozzuoli

Cacciapuoti Pozzuoli

Rogo all’alba, chalet distrutto giallo sulle cause dell’incendio

ILMATTINO NAPOLI 01 02 2013 pagina 34   ILMATTINO NAPOLI 01 02 2013 pagina 35

ILMATTINO NAPOLI  01 02 2013 pagina 35

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San Giorgio a Cremano- Sportello antiracket e antiusura affidato al Coordinamento Regionale della Rete per la legalità

logo sos impresa nuovo“La giunta comunale di San Giorgio a Cremano – dichiara il Sindaco Mimmo Giorgiano con l’ assessore alle attività produttive Francesco Emilio Borrelli promotore della delibera – ha approvato l’ affidamento dello sportello antiracket e antiusura al Coordinamento Regionale della Rete per la Legalità presieduto da Luigi Cuomo che è anche il coordinatore nazionale dell’associazione Sos Impresa nata nel 1991 a Palermo per iniziativa di un gruppo di commercianti a difesa della libera iniziativa imprenditoriale contro il racket e la criminalità organizzata. Cuomo è anche omponente del Coordinamento antiracket e antiusura della Regione Campania presieduto dal Sen. Franco Malvano Commissario regionale per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura. L’ associazione dal giugno 2012 ha assunto anche la gestione della squadra di calcio “Ssd Quarto”. Il tutto dopo il sequestro imposto dalla direzione distrettuale antimafia di Napoli appena un anno fa. La squadra sembrava infatti rientrare nella disponibilità indiretta di affiliati al clan camorristico locale dei Polverino”. “Abbiamo scelto di affidare questo sportello – spiegano Giorgiano e Borrelli – ad una delle associazioni più presenti e fattive contro il racket e l’ usura che saranno coadiuvate dal Comandante della Polizia Municipale di San Giorgio Gabriele Ruppi grazie alla piena disponibilità dell’ assessore alla Sicurezza Arnaldo Sciarelli. Il nostro obiettivo è quello di prevenire e combattere concretamente il fenomeno dell’estorsione. Lo sportello avrà sede presso una sede del Municipio in grado di permettere ai commercianti ed ai cittadini di poter effettuare in modo riservato le denunce con il massimo della privacy. L’ inaugurazione della sede sarà effettuata alla Presenza del Pm anticamorra Catello Maresca”.

http://www.stabiachannel.it/news/index.asp?idnews=36372#

L’ANTIRACKET NON CREDE ALLA VERSIONE DEI DUE ARRESTATI !

PONTICELLI BOMBA A ANNA FERRARA NON E RACKET 17 01 2013PONTICELLI BOMBA A ANNA FERRARA DUBBI DELL'ANTIRACKET

BOMBA CONTRO IL NEGOZIO DI ANNA FERRARA

PONTICELLI BOMBA CONTRO NEGOZIO A CAPODANNO 03 01 2013

PONTICELLI BOMBA DI CAPODANNO 03 01 2013

USURA NEL SALENTO, E’ ALLARME !

http://www.antimafiaduemila.com/2012111039714/sacra-corona-unita/usura-nel-salento-e-allarme.html

l Procuratore Capo Cataldo Motta: “Ci avviamo verso un atteggiamento di tolleranza, contiguità, omertà mafiosa”. 

di Antonio Nicola Pezzuto – 10 novembre 2012
Interessante intervento del Procuratore Capo Cataldo Motta in occasione di un convegno sull’ usura dal titolo “Usura. Nuoce gravemente alla società”, organizzato dalla Provincia di Lecce e dal Comune di Trepuzzi con la collaborazione dell’Associazione Nazionale Sottoufficiali d’Italia sezione di Trepuzzi.  L’ incontro si è svolto nell’ aula consiliare del comune salentino, gremita all’ inverosimile da cittadini di ogni età desiderosi di ascoltare il discorso dell’ alto magistrato sullo stato dell’ usura nel nostro Salento.

“Nel XVI secolo Gresham, un economista inglese, aveva elaborato la teoria della moneta cattiva che scaccia quella buona. I sistemi monetari si basavano sulla moneta. (Il valore nominale delle monete era pari al loro contenuto in oro n.d.a.) Era molto diffusa la pratica di grattare le monete per ricavare metallo prezioso.  Circolavano monete in pessime condizioni. Il valore effettivo era inferiore a quello nominale. Tutti conservavano le monete buone e circolavano solo quelle cattive. Adesso i sistemi monetari sono cambiati ma le regole del mercato si alterano con capitali di provenienza illecita. Il meccanismo dell’ impresa mafiosa comincia con l’ usura”.
Inizia così il Procuratore. Un richiamo storico per dimostrare come, in ogni tempo, ci siano state minacce per l’ economia sana, un modo per fare capire come, nonostante il passare degli anni, ci sia chi altera le regole del mercato. Ma, subito dopo, l’ affondo duro e crudo. Dati eloquenti che dimostrano quale sia la situazione nel Salento: “Nell’ intero distretto della Corte d’ Appello di Lecce (Lecce, Brindisi e Taranto), negli ultimi anni, le denunce per usura mafiosa sono pochissime. Quattro denunce e quattro procedimenti nel 2011-2012, due l’ anno precedente e due l’ anno precedente ancora. Le denunce riguardanti  l’ usura non mafiosa, quella del vicino della porta accanto, quella non caratterizzata dall’ appartenenza ad associazioni criminali di stampo mafioso, non sono molte di più, nel senso che, a Lecce, sono state 41 quest’ anno, 40 l’ anno scorso, 46 due anni fa”.
Snocciola questi dati Motta per pungolare le coscienze dei presenti. Dati che non devono trarre in inganno e far pensare che siamo in presenza di un reato in estinzione. Tutt’ altro. L’ alto magistrato vuole sottolineare, invece, come ormai siano in pochissimi a denunciare.
“Abbiamo potuto constatare che l’ alterazione delle regole del mercato comincia con l’ attività di usura. L’ usurato spesso non si ritiene vittima e non considera l’ usuraio carnefice. Quando la vittima di usura è un imprenditore, soprattutto con la crisi economica, man mano che non riuscirà a pagare il suo debito aumentato degli interessi, sarà costretto a piegarsi all’ usuraio che pretenderà di partecipare alla gestione dell’ azienda fino ad impossessarsene. Un’ impresa gestita dalla mafia ha, inoltre, un vantaggio competitivo enorme sulle imprese che operano lecitamente perché potrà usufruire di capitali a costo zero provenienti da altre attività criminali. L’ impresa mafiosa non rispetta le regole del mercato, non rispetta i contratti collettivi di lavoro, i dipendenti sono in nero, non ci sono conflitti sindacali e i  controlli governativi ne risentono. L’ impresa criminale conseguirà così posizioni di monopolio sul mercato scacciando le imprese legali. Rifacendoci alla legge di Gresham, la moneta cattiva scaccia quella buona”.
Un altro pericolo viene messo in evidenza dal Procuratore e riguarda il rapporto tra le organizzazioni mafiose e le banche: “Grazie anche al potere dell’ intimidazione le organizzazioni criminali riescono ad intrattenere rapporti con il sistema bancario. L’ obiettivo è quello di produrre documentazioni false per mascherare la provenienza illecita dei capitali. Questo complicherebbe il lavoro degli inquirenti che puntano a colpire i clan nelle loro ricchezze economiche perché, non dimentichiamolo, il mafioso non teme tanto il carcere ma di essere colpito economicamente”.
Motta spiega, quindi, quali sono le nuove strategie della Sacra Corona Unita: “La Scu ha elaborato una nuova strategia. La mafia salentina si rifà, attualmente, alla tattica di Provenzano in contrasto con quella stragista di Totò Riina che aveva portato all’ approvazione di un apparato normativo severo. Il decreto legge, infatti, non sarebbe stato approvato se non ci fosse stata anche la seconda strage. La Scu ha scelto la strategia dell’ inabissamento, la ricerca del consenso sociale. I cittadini hanno sempre più difficoltà a riconoscere i comportamenti mafiosi. La Scu sta tentando di cambiare pelle, di apparire come un’ associazione di beneficenza che dà fiducia, come testimoniano diversi episodi. In questo momento di crisi c’ è una tendenza del cittadino comune di rivolgersi alla Scu per richiedere il recupero crediti. Tutto questo può portare ad una modifica radicale dei rapporti”.
Il Procuratore Motta chiude il suo intervento con un grido d’ allarme per quello che potrebbe accadere nel Salento se non ci sarà una forte presa di coscienza da parte di tutti: “Questo nostro Salento non è terra di mafia intesa nell’ accezione sociologica. Non ci sono le condizioni presenti in altri contesti. Ma questa situazione non è detto che duri a lungo. Bisogna evitare il radicamento. Occorre una presa di coscienza da parte di tutti noi, il rifiuto totale di rapporti con gli ambienti criminali. Questo mi sembra non ci sia stato e quindi ci avviamo, se non proprio verso il consenso, verso un atteggiamento di indifferenza che si trasforma in tolleranza , vicinanza, contiguità che poi diventa omertà mafiosa come dimostrato dalle cifre a cui ho fatto riferimento. Ecco perché a ciascuno di noi è richiesta la coscienza sociale, una presa di coscienza per arginare questo fenomeno che altrimenti ci porterà verso un punto di non ritorno”.

USURA ALL’UNICREDIT, SCATTA NUOVA INCHIESTA

 

USURA A GIUDICIO UNICREDIT

SI SONO SVOLTI OGGI I FUNERALI DI ANDREA NOLLINO GIOVANE IMPRENDITORE DI CASORIA BARBARAMENTE UCCISO FUORI AL SUO BAR

A QUARTO E’ ATTIVO LO SPORTELLO LEGALITÀ NELLA PARROCCHIA DI DON VITTORIO ZECCONI

QUARTO SPORTELLO CHIESA DON VITTORIO 15 06 2012

IL PM ANTIMAFIA CATELLO MARESCA INCONTRA LA CONFESERCENTI DI NAPOLI

Offensiva contro l’usura, patto tra i prefetti della Campania

NUOVO PROTOCOLLO ANTIUSURA A NAPOLI

«Colpire il riciclaggio dei clan, guardia alta sul sistema bancario» Cafiero de Raho, capo del pool anti-Casalesi: ingenti richezze trasferite attarverso i canali finanziari

CAFIERO DE RAHO SULLE BANCHE

QUARTO APRE LO SPORTELLO LEGALITÀ da Martedì 5 giugno, tutti i martedì dalle 18.00 alle 20.00

QUARTO APRE IN CHIESA IL PRIMO SPORTELLO

LA CAMORRA VUOLE UCCIDERE IL P.M. ANTICAMORRA CATELLO MARESCA

IL PM MARESCA LA CAMORRA VUOLE UCCIDERMI

 

NOLA RACKET DEL CARO ESTINTO. COSI’ I CLAN SI SPARTIVANO I FUNERALI

NOLA RACKET CARO ESTINTO ARRESTI 23 05 2012

BRINDISI – GRAVE SOTTOVALUTAZIONE DEI FENOMENI MAFIOSI IN ITALIA

COMUNICATO STAMPA

SOS IMPRESA- Lino Busà: “Auspichiamo che l’attentato alla scuola di Brindisi non diventi l’ennesimo mistero italiano. Viviamo una fase di sottovalutazione dei fenomeni mafiosi”

“Auspichiamo che l’attentato alla scuola Morvillo-Falcone di Brindisi, dove ha perso la vita una giovane studentessa, non diventi l’ennesimo mistero italiano”. E’ quanto afferma Lino Busà, presidente di Sos Impresa che spiega. “Quello di oggi è certamente un segnale molto inquietante anche per le modalità. Mettere due bombe davanti una scuola rappresenta un messaggio gravissimo. Di minaccia nei confronti delle istituzioni che della legalità ne fanno un percorso anche educativo. Attualmente- continua Busà- assistiamo a una fase di sottovalutazione dei fenomeni mafiosi e criminali. Mentre lo stillicidio continua nei confronti di tutti quelli che sono impegnati nella lotta alla mafia. Sono molte le associazioni antiracket pugliesi, ad esempio, che sono impegnate in un territorio fortemente colpito da diversi attentati e intimidazioni. Nell’ultimo periodo le associazioni antiracket hanno più volte denunciato la grave situazione pugliese, ma non ci sono state reazioni forti. Sos Impresa è vicina alle famiglie delle vittime e alle scuole di Brindisi. Continuerà a sostenere l’azione degli imprenditori che denunciano e che della lotta alle mafie ne fanno una battaglia. Colpire una scuola, rappresenta sicuramente la volontà di colpire il cuore della formazione e della legalità”.

 

L’ufficio stampa

Laura Galesi 3391030545                                                          Roma, 19 maggio 2012

LIBERIAMO PONTICELLI 31 MAGGIO 2012

ISTIGAZIONE AL SUICIDIO DA USURAI E CREDITORI SENZA SCRUPOLI

SUICIDIO AL SANTUARIO PISTA USURA 13 05 2012

LIBERA LA TUA SPESA DAL PIZZO 11 MAGGIO 2012

QUESTA MATTINA NELLA MACELLERIA DI PAOLA E FRANCO A BAGNOLI SI E’ SVOLTA LA GIORNATA DI SOLIDARIETÀ E DI CONSUMO CRITICO ANTIRACKET.

HANNO PARTECIPATO ALL’INIZIATIVA DECINE DI CITTADINI PERBENE E CONSUMATORI LIBERI CHE HANNO ESPRESSO LA LORO SOLIDARIETÀ AI DUE  CONIUGI CHE HANNO AVUTO IL CORAGGIO DI DENUNCIARE I LORO ESTORSORI.

PAOLA E FRANCO HANNO SUBITO UNA RITORSIONE INCENDIARIA AL NEGOZIO ED UNA CAMPAGNA DI DISCREDITO E CALUNNIA TENDENTI AD ISOLARLI E COSTRINGERLI A CHIUDERE LA LORO ATTIVITÀ.

CON L’AIUTO DI TUTTI QUESTA BELLISSIMA MACELLERIA CONTINUERÀ AD ESSERCI  ANCHE MEGLIO DI QUANTO NON LO SIA STATO FINORA.

LA SOLIDARIETÀ  CONTINUERÀ NEI PROSSIMI GIORNI E NELLE PROSSIME SETTIMANE  E CON L’AIUTO DI TUTTI LA CAMORRA SUBIRÀ UNA SONORA SCONFITTA.

La prima associazione antiracket della città di Napoli “Pianura per la Legalità ed in memoria di Gigi e Paolo” compie nove anni

Camerota, nell’inchiesta usura «altre 15 posizioni al vaglio». I finanzieri: «Sappiamo chi sono»

Il fatto è già noto a tutti, ovvero il meccanismo «usuraio» scoperto dalla finanza a Marina di Camerota, che pochi giorni fa ha portato all’arresto nove persone: tre in carcere e sei ai domicialiari. Il sodalizio operava da 8 anni sulle piazze di Camerota, Avellino e Potenza. I tassi praticati sfioravano il 190% annuo. Sequestrati anche beni immobili.

Trucchi da insospettabili
«Gli arrestati non sono persone legate alla criminalità. Sono colletti bianchi, imprenditori e professionisti. E proprio per questo più subdoli, radicati e inseriti nel circuito economico locale». E’ questo per il generale Salvatore De Benedetto, comandante provinciale della guardia di finanza, il tratto caratteristico dell'”operazione San Domenico”, coordinata assieme alla Procura di Vallo della Lucania. Quello di “un’usura sotto traccia”, nascosta sotto prestiti, ipoteche e vendite, svelate tramite le indagini della finanza. «Il ragioniere Troccoli – ha spiegato De Benedetto – aveva contatti con direttori di alcune filiali di istituti creditizi locali e lì portava le vittime, imprenditori o commercianti in difficoltà». Quindi, per ‘giustificare’ il sistema, si accendevano ipoteche presso questi istituti o veniva rilasciata una procura speciale a vendere a un’immobiliare, localizzata ad Avellino. In questo modo «si impadronivano dei beni delle vittime». Il comandante De Benedetto continua a svelare i sotterfugi utilizzati dagli usurai:«Troccoli, Domenico e Vincenzo Siani, i tre in carcere, mantenevano il sodalizio criminale e l’abusivismo creditizio. Hanno agito con cognati, sorelle e perfino la mamma del maggior indagato. Hanno polverizzato assegni e contanti inquadrandoli tra i conti correnti degli interessati. Tutti gli arrestati avevano consapevolezza dell’usura, sui loro conti transitavano gli assegni con la maggiorazione dei tassi». I denuncianti sono stati quattro «ed hanno avuto il coraggio di parlare», dichiara il generale, poi continua dicendo: «Dagli accertamenti sono risultate altre 15 posizioni ora al vaglio, vedremo se come gli altri avranno il coraggio di dire quello che è capitato. Ma sappiamo almeno chi sono per il momento».

L’importanza di questa inchiesta
Il procuratore capo, Giancarlo Grippo, ha voluto evidenziare l’importanza di questa operazione condotta dagli uomini della guardia di finanza:«L’usura – ha detto – è un fenomeno che incide sulla realtà economica e imprenditoriale, e che può restare nascosto se non c’è spirito di collaborazione. In questo caso le vittime hanno reagito al fenomeno, consentendo di accertare i reati e adottare misure importanti sotto il profilo repressivo ed economico. Siamo all’inizio è stato superato il primo ostacolo e di questo va merito al magistrato Martuscelli che ha condotto le indagini e alla finanza, nelle persone del generale De Benedetto e del tenente Marco Abate, comandante di Sapri, che con intelligenza ha portato avanti gli accertamenti».

Le dichiarazioni degli avvocati
L’avvocato Nicola Suadoni, che difende una delle donne agli arresti domiciliari, ha voluto precisare alcuni aspetti della vicenda:«Le dichiarazioni che io faccio come difensore di una degli indagati coinvolti in questa operazione è sicuramente che io insieme a mio padre, gli avvocati Suadoni, che abbiamo avuto mandato da questa cliente, ci stiamo mettendo all’opera velocemente, già abbiamo chiesto copia del fascicolo per presentare ricorso al Tribunale del riesame per chiedere la revoca di questa ordinanza e la modifica. Fermo restante che naturalmente dobbiamo ancora visionare i documenti contenuti nel fascicolo, però già da una lettura dell’ordinanza pensiamo che ci siano dei presupposti per rimpugnare al riesame e naturalmente poi aspetteremo l’esito del Tribunale».

L’avvocato Suadoni continua le proprie dichiarazioni:«Quindi l’intento nostro è quello di chiedere al riesame revoca e modifica dell’ordinanza e ci avverremo di qualche consulente tecnico per smontare alcune accuse almeno in fase cautelare davanti al riesame. Poi naturalmente la verità uscirà nel processo, se si farà. Ora siamo in fase cautelare quindi il nostro obiettivo per ora è quello di, nel più breve tempo possibile, far revocare o quanto meno modificare l’ordinanza e per la mia assistita, che è dunque agli arresti domiciliari, fare in modo che possa avere la piena libertà».

L’avvocato Franco Maldonado, difensore di Vincenzo Siani, vuole precisare la posizione del proprio assistito rilasciando alcune dichiarazioni: «Enzo Siani è una persona per bene, per altro nel rapporto con la persona offesa denunciante ha avuto modo di chiarire immediatamente la sua posizione aderendo ad una richiesta di restituzione di beni offerti, dapprima in garanzia, e poi divenuti oggetto di specifico trasferimento immobiliare a ministero di un notaio e con l’assistenza dei rispettivi legali. Ragione per la quale mi pare di poter escludere, anche alla luce della assoluta trasparenza dei rapporti e delle chiarezza delle scansioni che hanno connotato le relazioni tra il Siani e la persona offesa denunciante, che vi sia stata da parte di Siani sia pure il tentativo embrionale di profittare di situazioni di bisogno, che per la verità, e lo dico per moralizzare tutta la vicenda, non sono mai esistite perchè non ci troviamo in presenza di una persona che versa in stato di bisogno, ma di una persona che ha cercato di massimizzare la sua residua proprietà immobiliare per ottenere vantaggi consistiti in richieste di differimento e comunque di sconto nell’approvigionamento di forniture che hanno costituito l’unico ed esclusivo profilo della relazione imprenditoriale tra il Siani e la presunta persona offesa».

http://www.giornaledelcilento.it/it/18-03-2012-camerota_nell_inchiesta_usura_laquo_altre_15_posizioni_al_vaglio_raquo_i_finanzieri_laquo_sappiamo_chi_sono_raquo-11767.html

POZZUOLI 21 marzo 2012 XVII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie

locandina 21 marzo pdf

QUEI SETTE MILIONI CHE SPACCANO L’ANTIRACKET

XIII edizione del Rapporto di SOS Impresa – Suor Orsola Benincasa – 17 febbraio 2012

PRESENTAZIONE XIII EDIZIONE DEL RAPPORTO DI SOS IMPRESA A NAPOLI

SOS IMPRESA PRESENTAZIONE RAPPORTO IL MATTINO 17 02 2012RAPPORTO SOS IMPRESA DA IL ROMA 18 02 2012

Antiracket e antiusura, il coordinamento regionale ascolta le associazioni di settore

08/02/2012 – Ogni mese il Coordinamento regionale antiracket ed antiusura incontrerà le Associazioni iscritte agli albi delle Prefetture per fare il punto delle iniziative messe in campo nel contrasto ai fenomeni criminali.
E’ quanto emerso nella riunione svoltasi presso la sala giunta, convocata dal commissario antiracket e antiusura Franco Malvano.
Erano presenti i rappresentanti delle Prefetture della Regione e di Fondazione San Giuseppe Moscati, Pianura per la Legalità, Alilacco S.O.S. Impresa Campania, San Giovanni per la Legalità, Coordinamento napoletano associazioni antiracket, Xenia Coop. Sociale, Associazione antiracket e antiusura Portici, Napoli Centro per la Legalità, SOS Impresa Napoli, Fondazione Paulus, Mò Basta, SOS Impresa Salerno.
Nel corso dell’incontro, sono stati diffusi i dati ufficiali della delittuosità nei comuni della Campania per i reati di estorsione ed usura.
Nel 2010 le persone denunciate in stato di arresto per estorsione sono meno di 100 a Salerno, circa 600 a Napoli, 150 a Caserta, e poche decine a Benevento ed Avellino.
Per quanto riguarda l’usura, le persone denunciate in stato di arresto sono poco più di 60 in tutta la Campania.
I reati di estorsione commessi sono complessivamente circa 900, quelli di usura poco più di 50.
Dall’ascolto con le associazioni sono venute fuori cifre ben più considerevoli. Da ciò l’esigenza di realizzare confronti più articolati con i soggetti interessati per far emergere la vera situazione esistente.
“D’intesa con i Prefetti – sottolinea Malvano – solleciteremo il Ministero degli Interni ad intervenire presso l’ABI e la Banca d’Italia affinchè venga resa più agile l’applicazione dell’accordo sull’accesso al credito per le vittime, a partire dalla velocizzazione delle procedure di trattazione delle pratiche da parte delle banche.
“Il Coordinamento ha deciso altresì, nell’ambito della campagna di ascolto che sta realizzando, di incontrare nei prossimi giorni le 5 Province e gli Enti locali più a rischio”, conclude Malvano.

“LE MANI DELLA CRIMINALITÀ SULLE IMPRESE” Se ne parlerà a Napoli il 17 febbraio 2012

SOS IMPRESA XIII’ Rapporto FOCUS Campania 17 02 2012

USURA A PIANURA, GRAVE EMERGENZA SOCIALE – e non solo a Pianura, naturalmente … …

USURA E TRUFFA, EX BANCARIO A GIUDIZIO

L’istituto di credito chiamato in causa per la responsabilità civile. Tra le costituzioni di parte anche Sos Impresa Leggi il resto dell’articolo

LIBRI: “LE MANI DELLA CRIMINALITA’ SULLE IMPRESE” CURATO DA BUSA’ E LA ROCCA

(AGENPARL) – Roma, 13 gen – In tutte le librerie per Aliberti editore Le mani della criminalità sulle imprese, il XIII Rapporto sulla criminalità di SOS Impresa curato da Lino Busà e Bianca La Rocca con l’introduzione di Marco Venturi, Presidente della Confesercenti. Le organizzazioni mafiose, interessate da grandi appalti e opere infrastrutturali, s’insediano nelle regioni o città più ricche dove vi sono enormi possibilità di riciclaggio e di occultamento nell’economia legale. Nord e Sud sono legati da un fenomeno che negli ultimi anni ha incravattato l’Italia. Il rapporto annuale di Sos Impresa Le mani della criminalità sulle imprese, nato come documento di denuncia delle condizioni di lavoro e di impresa nel Sud Italia, nel corso del tempo è diventato uno strumento di studio e di lavoro anche per importanti organismi istituzionali e per altri centri studio di studio e di ricerca. I numeri e le analisi contenute nel Rapporto si avvalgono delle testimonianze dirette degli associati di Sos Impresa operanti sul territorio, cui si aggiungono le dichiarazioni delle vittime di estorsione e usura ai nostri sportelli e in sede giudiziaria. Ciò rende Le mani della criminalità sulle imprese un libro unico nel suo genere, poichè offre un’ampia panoramica di tutte le attività illegali di stampo economico-mafioso allo scopo di dimostrarne la potenza finanziaria e la grande liquidità di denaro disponibile. Contemporaneamente, cerca di porre l’attenzione su quei settori economici maggiormente interessati dalle mire imprenditoriali delle organizzazioni mafiose e di indicare quelli maggiormente compromessi. Leggi il resto dell’articolo

Sos Impresa: Roma più violenta di Napoli Alla Capitale maglia nera per l’usura

ROMA – Roma è sempre più violenta. Tra omicidi, estorsioni, regolamenti di conti, usure e rapine, la Capitale è diventata una città sempre meno sicura, più violenta di Catania, Palermo, Napoli o Reggio Calabria, capoluoghi a forte radicamento mafioso. Va a Roma, inoltre, il triste primato di capitale dell’usura. A lanciare l’allarme è Sos Impresa e Confesercenti nel XIII rapporto ‘Le mani della criminalità sulle imprese’.

La rapina del 4 gennaio 1 nel quartiere di Tor Pignattara ha inaugurato il 2012 “confermando lo stato di emergenza sicurezza in cui versa Roma, da almeno cinque anni. La lunga scia di sangue dell’anno appena conclusosi ha contato 20 sparatorie e 30 omicidi. Più di quanti se ne siano verificati a Catania, Palermo, Napoli o Reggio Calabria”, denuncia il rapporto. E a questi gesti eclatanti bisogna aggiungere il numero di altri reati, dall’omicidio alle lesioni, aumentati nel 2010 e nel 2011. In particolare l’anno scorso le rapine a Roma sono aumentate dell’11% e “i principali obiettivi dei rapinatori sono diventati quegli esercizi commerciali che non possono contare su forme di controllo quali vigilanti o casseforti, o che non pagano il pizzo”. Dal rapporto, poi, emerge che “la violenza investe le periferie e le borgate, ma anche il centro storico e quartieri più ricchi come Prati, l’Eur e i Parioli.

“Sicuramente la lunga scia di sangue – rileva Sos Impresa – non può essere imputabile ad un’unica regia criminale. Probabilmente ci troviamo di fronte ad organizzazioni diverse che si contendono il ricco territorio della Capitale”. A Roma, poi, “malgrado le rassicurazioni e le firme di patti di vario genere, l’ondata di conflitti a fuoco non accenna a smorzarsi e la paura cresce tra tutti gli strati sociali. A questo bisogna aggiungere la scarsità di uomini e mezzi in dotazione delle forze dell’ordine”.

Infine, sul fronte dell’usura, il Lazio e la Capitale sono tra i più colpiti dal fenomeno. Secondo Sos Impresa sono circa 28mila (pari al 32%) il numero di commercianti del Lazio coinvolti in fatti usurai. Roma, in particolare, “è da decenni il luogo per eccellenza dell’usura”.

Usura chiude 50 aziende al giorno. L’usura costringe alla chiusura 50 aziende al giorno e ha bruciato in un anno circa 130mila posti di lavoro, denuncia il rapporto che sottolinea come il fenomeno, ”alimentato dalla crisi economica”, assuma dimensioni sempre più preoccupanti: i commercianti vittime sono 200mila, ma le posizioni debitorie sono almeno il triplo, e il numero degli strozzini è lievitato da 25mila a oltre 40mila. Sono 190mila le imprese che negli ultimi tre anni hanno chiuso i battenti per debiti o usura: l’indebitamento medio delle imprese ha raggiunto i 180mila euro, quasi raddoppiato nell’ultimo decennio, e continuano a crescere anche i fallimenti, che dopo il +26,6% del 2009 hanno raggiunto il +46% nel primo trimestre del 2010, con un trend che farà superare largamente le 12mila chiusure.

Usurai ‘faccia pulita’. In soffitta o quasi la figura del vecchio ‘cravattaro’ crescono gli usurai dalla faccia pulita, ”dalle società di servizi e mediazione finanziaria a reti strutturate e professionalizzate, fino a soggetti legati a organizzazioni mafiose”. Ed è proprio questo, denuncia il rapporto, il cambio di mentalità più allarmante: ”Molti boss non considerano più spregevole tale attività, anzi il titolo di usuraio mafioso si inserisce compiutamente in quell’economia corsara, immensamente ricca e altrettanto spregiudicata, priva di regole e remore”.

Estorsioni, 9 miliardi nelle casse dei clan. Gli incassi del ”pizzo” che finiscono nelle ”casse comuni” della criminalità organizzata hanno superato abbondantemente i 9 miliardi di euro, di cui oltre 5 a carico dei 160mila commercianti ”taglieggiati”. Tanto che sempre più imprese preferiscono chiudere o cambiare città. Secondo il rapporto, il racket delle estorsioni – che storicamente e’ destinato a mantenere i detenuti e i loro familiari – ”è cresciuto nella dimensione della quotidianita”’ e ”si è imposto come fatto comune, entrando nella cultura della gente e quindi nelle botteghe, nelle aziende, nei cantieri, negli studi professionali, tracimando a tal punto che si è propagato all’intera vita sociale toccando banche, condomini, case popolari, persino scuole e chiese”. Il fenomeno resta diffuso soprattutto al sud: in Sicilia ne sono colpiti il 70% dei commercianti, soprattutto a Palermo, Trapani, Agrigento, Caltanissetta, Catania e Messina dove si arriva anche a percentuali dell’80-90%, e a non pagare sembrano essere solo ”le imprese già di proprietà dei mafiosi o con cui si sono stabiliti rapporti collusivi e affaristici”.

Mafia Spa vanta una liquidità di 65 mld. La ‘Mafia spa’ muove un fatturato che si aggira intorno ai 140 miliardi di euro, con un utile che supera i 100 miliardi, al netto degli investimenti. Una sorta di grande ‘holding economica’, insomma, sottolinea Confesercenti. “Si parla di ‘Mafia spa’, come l’abbiamo ribattezzata nel 2006, per fare riferimento alla grandezza e alla potenza economica delle organizzazioni criminali – spiega Lino Busà, presidente di Sos Impresa – e quest’anno diamo un dato in più: 65 miliardi di liquidità in possesso di questi clan. In un momento in cui non c’è liquidità per nessuno, le mafie hanno grandi disponibilità. Risorse che vengono investite in continuazione, con una crescita enorme del patrimonio mafioso”. Il solo ramo commerciale della criminalità mafiosa sfiora i cento miliardi di euro, pari a circa il 7% del pil nazionale. Una massa enorme di risorse che, ogni giorno, vengono trasferiti dai commercianti ai malavitosi. In Italia le imprese subiscono quasi un reato a minuto, per un totale di 1.300 reati al giorno.

“Il fenomeno è molto ampio, va al di là del commercio. Abbraccia il mercato di produzione, a volte in modo quasi completo, come in alcune regioni del sud, ma anche in molti territori del settentrione. Solamente l’usura, che spesso viene considerata un ‘reato minore’, ha il controllo di duecentomila imprenditori italiani, osserva Marco Venturi, presidente di Confesercenti. La mafia oggi si fa impresa, agisce su più livelli e in modo trasversale rispetto alle componenti della società”.
(10 gennaio 2012)

SOS IMPRESA E’ ISCRITTA LA NUMERO 20 DELL’ELENCO DELLA PREFETTURA DI NAPOLI

SOS IMPRESA NAPOLI DECRETO PREFETTURA NAPOLI

LE BANCHE NEGANO I PRESTITI ANCHE ALLE AZIENDE IN UTILE

LA BANCHE NEGANO CREDITI ANCHE AD AZIENDE IN UTILE 08 12 2011

PROCESSO CONTRO L’AUTORE DELL’INCENDIO DEL RISTORANTE “CIRO A MARE” DI PORTICI

Comunicato stampa procedimento Rossi 128

DELIBERA ANTIRACKET DEL COMUNE DI NAPOLI

deliberazione antiracket definitiva.2011

USURA BANCARIA. IN SEI A GIUDIZIO

BENEVENTO – Attualmente lavorano in altre realtà, ma nel periodo preso in esame hanno svolto l’incarico di responsabili di agenzie dell’Unicredit tra Avellino e Benevento. Per tutti è scattato il rinvio a giudizio, deciso ieri dal gup Flavio Cusani, autore, oltre che di una recente pubblicazione, di sentenze e provvedimenti in materia di rapporti tra istituto di credito e cittadino quando operava nel settore civile. Usura bancaria, questa l’accusa per la quale il sostituto procuratore Giovanni Tartaglia Polcini ha chiesto ed ottenuto il processo per sei persone che non risiedono nel Sannio. Nel mirino degli inquirenti sono finiti, in un arco temporale che va dal marzo del ‘97 a tutto il 2008, i tassi d’interesse che sarebbero stati applicati su due conti correnti di un imprenditore di Benevento (parte civile con l’avvocato Andrea De Longis senior), senza contrattare la commissione di massimo scoperto. Interessi che, secondo l’accusa, avrebbero sforato il tasso soglia. Una tesi respinta dalla difesa, che aveva chiesto il proscioglimento degli imputati, evidenziando come i tassi non fossero stati stabiliti direttamente dai vari responsabili delle agenzie ma dal sistema centrale sulla base delle indicazioni fornite di volta in volta dalla Banca d’Italia, che fino all’agosto del 2009 non includeva la commissione di massimo scoperto tra i costi da calcolare. L’indagine, condotta dalla Guardia di finanza e corredata da una consulenza tecnica affidata al dottore Fabrizio Russo, era partita nel 2008 in seguito alla denuncia dell’imprenditore, che aveva poi chiesto di accedere al Fondo nazionale per le vittime dell’usura, ottenendo la sospensione dell’esecuzione di tutte le procedure nei suoi confronti.
Il processo partirà il primo febbraio, gli imputati sono difesi dagli avvocati Mariano Goglia, Alberto Mignone, Vitale Stefanelli e Oliviero De Carolis Villas.
06 OTTOBRE 2011

http://www.ilsannioquotidiano.it/primo-piano/item/4584-usura-bancaria-in-sei-a-giudizio.html

DELITTI CONTRO IL PATRIMONIO – Quando si consuma il delitto di usura?

di Stefano Corbetta

Precisazioni della Suprema Corte a proposito del momento consumativo del delitto di usura, rilevante anche ai fini del computo del termine di prescrizione.
La vicenda processuale al vaglio della Suprema Corte riguardava un imputato, condannato in primo grado per il delitto di usura, per essersi fatto promettere d un imprenditore interessi usurari nel periodo gennaio-dicembre 2001 e ottobre 2007-gennaio 2008.

Adita dal ricorso del difensore, la Cassazione ha annullato la sentenza perché ritenuta contraddittoria in relazione al momento consumativo del delitto di usura e al conseguente spirare del termine di prescrizione.

La Corte, in primo luogo, nel solco della propria giurisprudenza inaugurata nel 1998 (cfr. Cass., Sez. I, 19 ottobre 1998, D’Agata e altri, in Dir. pen. proc., 1999, 86 ss., con commento di P. Pisa, Duplice svolta giurisprudenziale a proposito di usura e art. 586 c.p., seguìta da Cass., Sez. II, 30 aprile 1999, Lopez, in C.E.D. Cass., n. 213380; Cass., Sez. II, 12 ottobre 2000, P.m. in c. Ivaldi, ivi, n. 217161), ha affermato che «il reato di usura si configura come reato a schema duplice e, quindi, si perfeziona o con la sola accettazione della promessa degli interessi o degli altri vantaggi usurari, non seguita dalla effettiva dazione degli stessi, ovvero, quando questa segua, con l’integrale adempimento dell’obbligazione usuraria».

In particolare, l’effettivo pagamento degli interessi usurari, quale adempimento dell’illecita pregressa pattuizione costituisce non un post factum irrilevante, bensì la consumazione sostanziale del delitto, il quale, in questo caso, si atteggia a delitto a consumazione prolungata.

Infatti il delitto di usura può presentarsi sotto un duplice schema, che trae origine da un elemento comune, dal quale si dipartono, poi, due possibili fattispecie entrambe costituenti ipotesi di delitto consumato. Elemento comune ai due schemi è l’induzione del soggetto passivo alla pattuizione di interessi o altri vantaggi usurari in corrispettivo di una prestazione di denaro o di altra cosa mobile.

Duplice può essere il modo di realizzazione del reato. In un caso, può perfezionarsi con la sola accettazione del sinallagma preordinato all’usura, che già di per sé è reato anche se non è seguito da esecuzione (o inizio di esecuzione) del patto. Nell’altro caso, si realizza con la dazione effettiva degli interessi in esecuzione dell’illecita pattuizione.

Questo diverso modo di atteggiarsi del delitto di usura si riflette sul momento di consumazione del delitto, che coincide, nel primo caso, con l’accettazione dell’obbligazione rimasta inadempiuta, nel secondo con il pagamento degli interessi.

E l’esatta individuazione della consumazione del reato incide sul dies a quo del termine prescrizionale che decorre nel primo caso dal momento della promessa, nel secondo caso dalla data in cui si è verificato l’ultimo pagamento.

Una variante è rappresenta dall’ipotesi in cui, tra le stesse persone, le dazioni di denaro successive alla scadenza delle precedenti non costituiscono l’esecuzione della promessa iniziale, ma del rinnovo del patto usurario con la nuova fissazione del capitale in diverso importo e dei conseguenti interessi: trattandosi della conclusione di patti successivi, si è in presenza di un reato continuato di usura.

In tal caso – sebbene la Suprema Corte non l’abbia esplicitato – il termine di prescrizione per il reato continuato non decorre dall’ultimo pagamento, poiché, a seguito della modifica dell’art. 158 c.p., per ogni singola ipotesi di usura decorre un autonomo termine di prescrizione, a far tempo dalla promessa ovvero dalla dazione degli interessi usurari.

Nel caso in esame, il giudice aveva fatto decorrere il termine di prescrizione dall’ultima richiesta di restituzione del prestito da parte dell’imputato, elemento questo, che se può gettare luce sulla determinazione del tasso applicato in origine, non è dirimente ai fini di determinare i tempi e le modalità di pattuizione degli interessi usurari. Di qui l’annullamento della sentenza con rinvio per nuovo esame.

30/09/2011

http://www.ipsoa.it/PrimoPiano/Diritto/quando_si_consuma_il_delitto_di_usura_id1052844_art.aspx

Cancellazione protesti in caso di usura

La persona offesa dal delitto di usura può ottenere la sospensione della pubblicazione o la cancellazione del protesto secondo quanto disposto dall’art. 18 della legge 7 marzo 1996, n. 108.
Il debitore che sia parte offesa del delitto di usura può presentare domanda di cancellazione al presidente del tribunale del luogo in cui è stato levato il protesto.
Il provvedimento che dispone la sospensione della pubblicazione ovvero la cancellazione del protesto viene comunicato dalla cancelleria all’interessato. Lo stesso potrà richiedere copia conforme da presentare alla Camera di Commercio che provvederà alla sua pubblicazione sul bollettino protesti. Con ciò si conclude tale pratica ed il protesto si può considerare come mai avvenuto.
Nel caso però di assoluzione dell’imputato del delitto di usura con sentenza definitiva il provvedimento che dispone la sospensione della pubblicazione ovvero la cancellazione del protesto perde effetto.

per saperne di più:
http://www.giustizia.it/giustizia/it/mg_3_11_2.wp?tab=d

Le novità introdotte dal D.Lgs. n. 141/2010

di Manuela Filì
Responsabile Ufficio Legale Centax S.p.A

In data 4 settembre 2010 nella Gazzetta Ufficiale n. 207 è stato pubblicato il Decreto Legislativo n. 141 del 13.08.2010, introdotto nel nostro ordinamento in attuazione della direttiva della Comunità Europea n. 48 del 2008. Tale normativa stabilisce nuove regole sia in materia di credito al consumo, sia riguardo i soggetti operanti nel settore finanziario, gli agenti in attività finanziarie e i mediatori creditizi, modificando conseguentemente il Testo Unico Bancario. Il Legislatore Europeo, mediante l’emanazione di tale direttiva, ha voluto da un lato porre rimedio alla eccessiva e confusa frammentazione normativa operata dai diversi ordinamenti dei vari Stati membri nel settore del credito al consumo e, d’altro canto, a fronte del rapido svilupparsi del mercato del credito e in un’ottica di mercato unico, ha pensato bene di dettare norme che più tutelano e garantiscono il consumatore, mettendo in condizione gli intermediari finanziari di attuare a tutto tondo una politica di gestione ed organizzazione che punti alla correttezza e alla trasparenza nei rapporti con i consumatori.
In tale assetto riorganizzativo ricadono i professionisti del credito quali agenti in attività finanziaria e i mediatori creditizi, anch’essi sotto la lente d’ingrandimento della Banca d’Italia, per requisiti patrimoniali, di professionalità e di onorabilità. Analizziamo in sintesi gli aspetti più salienti del Decreto Legislativo n. 141 del 2010. Per quanto concerne la disciplina del credito al consumo, per una maggiore tutela del consumatore sono da rilevare alcune disposizioni particolarmente innovative che vediamo di seguito.
a) Variano le soglie d’accesso, difatti la normativa precedente prevedeva un limite di accesso al credito al consumo attorno ai 30.000,00 €, mentre ora il limite va da un minimo di 200,00 € ad un massimo di 75.000,00 €.
b) L’introduzione del diritto di recesso per chi ottiene un finanziamento finalizzato al credito al consumo. Tale diritto può essere esercitato entro 14 giorni dalla conclusione del contratto o, se successivo, dal momento in cui il consumatore riceve tutte le condizioni e le informazioni sul contratto; il tutto sancito dal nuovo articolo 125-ter del TUB, inserito dall’art. 1 del D.Lgs.141/2010;
c) La facoltà di rimborsare anticipatamente in qualsiasi momento in tutto o in parte l’importo finanziato, senza l’applicazione di penali, con una riduzione del costo totale del credito, pari all’importo degli interessi e dei costi dovuti per vita residua del contratto – art.125-sexies del TUB, aggiunto sempre dall’art. 1 del D.Lgs.141/2010;
d) La possibilità di interrompere il pagamento di rate nell’ipotesi in cui vi sia un inadempimento del fornitore di beni e/o servizi e il finanziamento sia stato concesso con tali finalità. In questo caso il consumatore ha il diritto di risoluzione sia del contratto di finanziamento sia del contratto di fornitura, nuovo art.125-quinquies TUB. Da evidenziare il collegamento negoziale tra il rapporto d’acquisto e quello di finanziamento, se decade il primo automaticamente si estingue anche il secondo.
Altra importante novità riguarda anche i contratti di mutuo. Infatti, viene abolito lo “ius variandi” mediante il quale le banche riformulavano unilateralmente le condizioni contrattuali, ad esempio quella riguardo il tasso d’interesse. In materia di regolamentazione dei soggetti operanti nel settore finanziario, nella fattispecie gli intermediari finanziari di cui agli artt. 106 e 107 del TUB, viene meno tale distinzione. Difatti è stata concepita una nuova versione dell’art. 106 TUB e un unico albo degli intermediari autorizzati all’attività di concessione di finanziamenti che abbiano requisiti organizzativi, patrimoniali, d’indipendenza, professionalità ed onorabilità sanciti dall’art. 107 del TUB. Su tali soggetti vigilerà direttamente la Banca d’Italia a partire dall’atto d’iscrizione all’apposito albo e, in seguito, al mantenimento nel tempo di tutti i requisiti, allo svolgimento dell’attività da parte dell’intermediario finanziario nel pieno rispetto di tali requisiti. Nasce una categoria di operatori che potranno compiere esclusivamente operazioni di microcredito, cioè finanziamenti inferiori ai 25.000,00 € e non assistiti da garanzie reali.
Infine, il Decreto Legislativo n. 141 del 2010 rivoluziona il mondo degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi, infatti, questi ultimi oltre ad essere iscritti obbligatoriamente per l’esercizio dell’attività di professionisti del credito in appositi albi detenuti presso l’Organismo istituito presso la Banca d’Italia, avente personalità giuridica di diritto privato e forma di associazione ai sensi dell’art.112-bis TUB, dovranno garantire ben determinati e precisi requisiti patrimoniali, di professionalità e onorabilità; inoltre, sosterranno un esame annuale e dovranno essere ben formati ed aggiornati per garantire al consumatore una consapevole e calzante scelta di prodotti finanziari. Tuttavia, l’art. 111 TUB, rinvia alle disposizioni attuative per la specifica determinazione di tutti i requisiti per agenti e mediatori e ne attendiamo pertanto l’emanazione da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze. Concludendo, ricordiamo che il citato Decreto Legislativo è entrato in vigore il 19 settembre 2010, che la Banca d’Italia e il CICR hanno 120 giorni per emanare i decreti attuativi, di dettaglio circa il credito al consumo e che a loro volta gli intermediari hanno 120 giorni per recepire il nuovo corpus normativo.

http://avvocati24.ilsole24ore.com/EsplosoDiritto.aspx?Identificativo=11994079&IdFonteDocumentale=5

ALDO CIMMINO NUOVO PRESIDENTE DI SOS IMPRESA NAPOLI

rassegna stampa di fine 2014

QUARTO HANNO DENUCNIATO SONO EROI Quarto chi denucnia e un eroe 30 12 2014 MINACCE AVVOCATO SOS IMPRESA PIANURA RACKET TESTIMONE IN AULA QUARTO ARRESTATO NICOLA PALIMBO SOS IMPRESA CUOMO AD AVELLINO